Gli esercizi McKenzie per l’ernia del disco
L’ernia del disco è una delle più comuni cause di mal di schiena e può colpire una o più vertebre della colonna vertebrale, provocando forti dolori. Robin McKenzie è un fisioterapista di fama mondiale che ha elaborato un metodo riconosciuto per la sua grande efficacia proprio nel trattamento di questo problema.
Ernia del disco, cenni
La zona interessata dall’ernia del disco è il disco intervertebrale, un cuscinetto interposto tra una vertebra e l’altra che ha la funzione di ammortizzare gli urti e di facilitare i movimenti tra una vertebra e l’altra. Questa struttura è formata da due parti: una zona centrale chiamata nucleo polposo, che ha una consistenza gelatinosa e una zona periferica chiamata anello fibroso che ha la funzione di contenere la fuoriuscita del nucleo polposo. Lo spostamento del disco può ostacolare i movimenti vertebrali e può causare dolore.
Le ernie del disco non sono tutte uguali, ma sono classificate in base alla loro importanza e possono essere in ordine di gravità:
- Ernia contenuta, o protrusione discale: è la forma più frequente di ernia del disco lombare, in questo caso il nucleo polposo va a incunearsi nelle fessurazioni dell’anello fibroso, senza, però, andare a toccare i nervi della colonna vertebrale;
- Ernia espulsa: il nucleo polposo fuoriesce completamente dall’anello fibroso e può arrivare a toccare le radici nervose;
- Ernia migrata: il frammento espulso dal disco migra verso il basso, lateralmente e in casi più rari può migrare verso l’alto.
Trattamenti convenzionali per l’ernia del disco
Molte persone sono spaventate dalla diagnosi di ernia del disco, ma, nella maggior parte dei casi, il trattamento di questo problema sarà di tipo conservativo attraverso l’utilizzo di farmaci e fisioterapia. Per quanto riguarda i farmaci verranno utilizzati prevalentemente antidolorifici, miorilassanti o farmaci neurotrofici (sempre dopo prescrizione medica).
Per quanto riguarda la fisioterapia, in caso di ernia del disco, verranno utilizzati prevalentemente macchinari ad alta tecnologia, tecniche di terapia manuale ed esercizio terapeutico.
Qualora il trattamento conservativo non fosse sufficiente si può valutare l’intervento chirurgico, ma, per fortuna, i casi che richiedono un intervento di tipo invasivo sono la minoranza e riguardano, soprattutto, situazioni in cui si evidenzia un deficit di forza degli arti inferiori.
Esercizi McKenzie
Il metodo McKenzie è stato sviluppato negli anni ’60 da Robin McKenzie, un fisioterapista neozelandese, il quale ha notato che l’estensione della colonna vertebrale è in grad odi dare sollievo dal dolore a determinati pazienti e consentirgli di tornare alle normali attività quotidiane.
L’approccio McKenzie prevede fisioterapia e esercizio terapeutico utilizzato al fine di estendere la colonna vertebrale, in modo da aiutare a “centralizzare” il dolore del paziente spostandolo dalle estremità (gamba o braccio) alla schiena. Si è visto, infatti, che Il mal di schiena è generalmente meglio tollerato del dolore alle gambe o alle braccia e la teoria dell’approccio è che la centralizzazione del dolore consente di trattare la fonte del dolore piuttosto che i sintomi. L’obiettivo del metodo McKenzie è insegnare ai pazienti che soffrono di mal di schiena come curarsi e gestire il dolore per tutta la vita, utilizzando l’esercizio. Altri obiettivi includono:
- Ridurre rapidamente il dolore;
- Ritorno alle normali attività quotidiane;
- Ridurre al minimo il rischio di dolore ricorrente (evitare posture e movimenti dolorosi);
- Ridurre al minimo il numero di visite della colonna vertebrale.
Il metodo Mckenzie non guarisce l’ernia del disco, piuttosto agisce sui sintomi migliorando notevolmente la qualità di vita del paziente.
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