Scoliosi: cause, sintomi e esercizi per trattarla
La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale, il cui nome deriva dal termine greco skolíosis “incurvamento”, che a sua volta deriva da skolíos “curvo”. Scopriamo quali sono le cause e come trattarla.
Cosa è la scoliosi e come classificarla
Tante volte ci sarà capitato da bambini di sentirci dire: “stai dritto con la schiena altrimenti ti viene la gobba!”. Ma quanto in realtà posture a abitudini di vita scorrette nella fase pre-puberale e adolescenziale possono provocare alterazioni posturali e strutturali del rachide?
La scoliosi è una deviazione laterale della colonna con associata rotazione dei corpi vertebrali interessati da tale deviazione, in cui viene identificata una curva primaria, e una secondaria o di compenso.
Le scoliosi non sono tutte uguali, possiamo avere scoliosi lombari, dorso-lombari, dorsali, cervico-dorsali. Inoltre anche il grado è variabile: si va da Scoliosi lievi (fino a 20°), a moderate (tra 20° e 40°), fino a gravi (oltre i 40°).
La scoliosi determina una inclinazione, rotazione (torsione), e deformazione a cuneo delle vertebre più o meno grave. Nelle scoliosi si evidenzia anche un gibbo costale posteriore dal lato della convessità della colonna dorsale, ben evidenziabile quando ci si piega in avanti come per toccarsi i piedi. A questo corrisponde un gibbo anteriore dal lato della concavità. Queste modificazioni nel tempo possono determinare una modificazione degli organi interni e, in alcuni casi, difficoltà respiratorie.
Come curare la scoliosi
La scoliosi, se presa in tempo, quindi prima dello sviluppo, può essere trattata efficacemente.
La Rieducazione Posturale Globale, è un trattamento fisioterapico che consente ai muscoli di ritrovare il giusto equilibrio, mentre la colonna viene gradualmente riportata in asse. Questo obiettivo può essere raggiunto soltanto attraverso il mantenimento di specifiche posture da parte del paziente, mentre il fisioterapista controlla gli eventuali compensi e asimmetrie e le corregge. Il trattamento è individuale, deve essere costante nel tempo e necessita di rivalutazioni periodiche dallo specialista, radiografie per comprendere l’evoluzione delle curve e valutazioni posturali globali del fisioterapista, il quale in base a tutti questi elementi orienterà il trattamento fisioterapico specifico e personalizzato.
Curva fino a 20°
In questo caso è utile l’attività motoria generica per potenziare i muscoli paravertebrali.
L’osservazione prevede controlli clinici ogni 6 mesi e radiografici annuali. La prevenzione si attua tramite l’educazione posturale e la regolare pratica di attività fisica.
Curva da 20° a 40°
Si utilizza quello che viene chiamato “trattamento incruento” il quale ha lo scopo di fermare o rallentare l’evoluzione della curva.
Esistono diverse soluzioni terapeutiche incruente adattabili alla gravità della situazione; dalla chinesiterapia alle elettrostimolazioni selettive della muscolatura paravertebrale. Per le situazioni più gravi si utilizzano corsetti di vario tipo (Milwaukee, gessati, Lionese, Lapadula ecc.), che hanno però lo svantaggio di limitare i movimenti e di essere molto scomodi per il paziente.
Curva oltre i 40°
In questi casi si valuta l’intervento chirurgico, in modo da bloccare la deformità impedendone l’evoluzione evitando così complicazioni respiratorie o neurologiche. Tuttavia in seguito al trattamento chirurgico si ha la perdita del movimento e per questo tale pratica viene utilizzata solo nei casi più gravi (deviazioni maggiori di 35-40°).
Attività motoria per la scoliosi
Nei casi meno gravi (con angolo fino a 20°) abbiamo visto che è molto utile l’attività fisica. Quando si parla di scoliosi spesso si valuta il nuoto, ma in realtà il nuoto non è un mezzo primario di prevenzione e cura efficace per la scoliosi. Alla luce delle conoscenze attuali gli sport di carico hanno infatti effetti benefici di gran lunga superiori al nuoto. In particolari situazioni (movimenti asimmetrici o che richiedono un inarcamento della schiena) tale sport può risultare addirittura controproducente.
Per combattere la scoliosi occorre pertanto scegliere sport di carico che non prevedano mobilizzazioni eccessive della colonna vertebrale. Ancor più indicata risulta la pratica della cosiddetta “ginnastica “sotto la supervisione di un esperto
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