Stretching: l’importanza nello sport e nella vita quotidiana

L’arte dell’allungamento muscolare, altrimenti detto stretching (dall’inglese “to stretch”), ha un’efficacia indiscutibile, sia nella prevenzione delle malattie osteo-articolari, sia nella prevenzione degli infortuni, sia nella terapia riabilitativa.

Perché spesso sentiamo delle forti tensioni muscolari pur essendo allenatissimi?

Circa i 2/3 dei nostri muscoli, sono muscoli statici, servono cioè per vincere la forza di gravità, stare in piedi ed essere stabili durante i movimenti e nel mantenimento di determinate posizioni. In realtà non siamo mai fermi, bensì in continua oscillazione, perché sono necessari costanti aggiustamenti POSTURALI per equilibrarci: importanti freni in questo senso sono i muscoli della statica.

Abbiamo anche bisogno di muoverci, perciò oltre che statici i nostri muscoli sono dinamici. In pratica hanno caratteristiche miste: esistono muscoli a maggior vocazione statica e a maggior vocazione dinamica (solo quando serve). In caso di patologia i muscoli dinamici tendono a rilassarsi troppo, gli statici ad affaticarsi e accorciarsi in ipertono, cioè ad aumentare il loro tono basale come difesa allo stress.

Un muscolo per potersi contrarre bene deve potersi prima di tutto allungare. La forza e la potenza non sono le uniche “doti” alle quali aspirare per essere dei buoni atleti: l’elasticità consente la contrattilità! Si è notato che in atleti sottoposti quotidianamente a sessioni di stretching, l’incidenza dei traumi diminuisce e migliora l’economia del gesto

Come nasce lo stretching?

Molti associano la provenienza dello stretching agli Stati Uniti,  soprattutto perché viene spesso citato Bob Anderson, ex corridore e scrittore americano, come suo “inventore”. Lo stretching è arrivato sicuramente in Europa dall’America vari decenni fa, sulla scia della ginnastica aerobica e della cultura del tempo libero e della cura del corpo. Infatti le origini, per quanto riguarda l’Italia, sono proprio legate al libro scritto da Bob Anderson.

Tipi di Stretching

Stretching balistico

È il primo tipo di allungamento conosciuto e in genere non viene utilizzato nei centri sportivi, nelle palestre, e nei club perché è pericoloso in quanto sollecita il riflesso miotatico inverso. Trattasi di un riflesso incondizionato che induce il muscolo, sottoposto ad una brusca tensione d’allungamento, a reagire con una rapida contrazione, rendendo alto il rischio di trauma muscolo-tendineo, caratteristica che ha reso altri tipi di stretching preferibili a questo. Il metodo dello stretching balistico è molto semplice, si arriva in posizione di massimo allungamento e poi si tenta di andare oltre questa posizione con un movimento brusco e violento.

Stretching dinamico

Lo Stretching dinamico prevede movimenti la cui escursione articolare aumenta progressivamente, così come la velocità d’esecuzione, o entrambe. Questo tipo di stretching non va assolutamente confuso con lo stretching balistico!

Lo stretching dinamico s’utilizza prevalentemente nel riscaldamento, infatti con oscillazioni controllate, si arriva dolcemente e progressivamente ai limiti della propria capacità di escursione articolare (si pensi per esempio alle oscillazioni alla sbarra degli arti inferiori nella danza classica, alle flesso-estensioni del busto sulle gambe negli allenamenti dei calciatori, ecc.). Gli allungamenti balistici tentano di forzare un’articolazione oltre la sua possibilità di escursione, lo stretching dinamico serve a riscaldare un muscolo o un gruppo di muscoli e a mobilizzare le articolazioni su cui questi passano, 

Benefici dello stretching

Parlando di stretching è anche d’obbligo fare riferimento alla mobilità articolare (conosciuta anche come: articolarità, flessibilità, estensibilità, ecc.). Si tratta della capacità di compiere movimenti ampi ed al massimo della estensione fisiologica consentita dalle articolazioni.

Ecco quindi i benefici, e non soltanto relativi alla flessibilità, che questa attività offre a chi la pratica:

  • a livello muscolo-scheletrico, lo stretching aumenta lelasticità dei muscoli e dei tendini, con un miglioramento globale della capacità di movimento.
  • è un’ottima forma di prevenzione delle contratture muscolari. In alcuni casi diminuisce la sensazione di fatica e può prevenire traumi muscolari e articolari.
  • gli esercizi di allungamento aiutano anche a diminuire la pressione arteriosa favorendo la circolazione. Favoriscono il rilassamento riducendo lo stress fisico e migliorano la coordinazione dei movimenti. Con lo stretching si ottiene anche di diminuire la tensione dei muscoli e la frequenza cardiaca: in una parola, ci si rilassa. L’importante è assumere posture confortevoli, in cui respirare in maniera naturale. Proprio la buona ossigenazione ripristinerà l’equilibrio delle funzioni fisiologiche e del tono muscolare, e quindi, attenuerà ogni stato di tensione nel corpo.

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Articolo tratto da: Stretching Globale Attivo, La Rieducazione Posturale Globale al servizio dello Sport (Fisioterapia Italia)