Le patologie del polso e della mano

Dolori al polso e alla mano, perdita di sensibilità o di forza sono sintomi che possono indicare la presenza di una patologia. Vediamo quali possono essere e come affrontarle. 

Anatomia del polso e della mano

Le ossa della mano rappresentano la struttura scheletrica del tratto terminale di ciascun arto superiore. Sono complessivamente 27 e si suddividono in tre grandi gruppi: le ossa del carpali, le ossa metacarpo e le falangi. Le ossa della mano insieme ai muscoli e ai tendini permettono alla mano di avere le sue incredibili capacità di presa.

I muscoli della mano si trovano tutti nella zona del palmo a differenza dei i muscoli del polso che invece si trovano nella zona dell’avambraccio. I muscoli della mano sono divisi in tre gruppi, uno laterale dei muscoli dell’eminenza tenar, uno mediale dei muscoli dell’eminenza ipotenar e uno intermedio dei muscoli palmari. 

Un ruolo molto importante nelle patologie della mano e del polso lo hanno anche i nervi. Il tunnel carpale è una piccola galleria anatomica dentro alla quale passa il nervo mediano. La restrizione di questo passaggio per motivi di sovraccarico funzionale comprime il nervo e procura la famosa sindrome del tunnel carpale. 

polso e mano

Principali patologie della mano e del polso

Frattura di Colles

La maggior parte delle condizioni patologiche del polso possono essere ricondotte a eventi traumatici e accidentali. La frattura di Colles è una delle fratture più frequenti. Si tratta di una lesione ossea che interessa la metafisi distale del radio a seguito di una caduta accidentale sul palmo della mano atteggiata a difesa, in estensione.

Le fratture di questo tipo sono frequenti soprattutto tra gli anziani e in particolar modo tra le donne a causa delle loro ossa fragili. Tra i giovani in genere queste fratture avvengono principalmente per incidenti stradali, attività sportive o cadute da grandi altezze.

Sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia caratterizzata dalla compressione del nervo mediano all’interno del tunnel carpale. Le neuropatie sono degli stati di sofferenza dei nervi periferici e la sindrome del tunnel carpale rappresenta una delle neuropatie più comuni e conosciute.

La sindrome del tunnel carpale è una patologia piuttosto invalidante, in quanto le persone che ne soffrono hanno difficoltà ad eseguire le più comuni attività di vita quotidiana, come ad esempio svitare il tappo di una bottiglia, abbottonare una camicia, oppure mantenere un oggetto in mano per più di 10 secondi.

Questa patologia è frequente nelle persone che trascorrono molte ore davanti al computer, che eseguono movimenti manuali ripetitivi e nelle persone che subiscono microtraumi a livello del polso, in particolare in chi utilizza strumenti che producono vibrazioni.

Il sintomo iniziale è il “formicolio alle dita”. Con il passare del tempo si può perdere completamente la sensibilità delle prime 3 dita e si inizierà a denotare l’atrofia di alcuni muscoli della mano.

Nella maggior parte dei casi sarà sufficiente l’intervento di tipo conservativo. Per trattamento conservativo si intende l’ampio spettro di terapia manuale, con approccio bio-psico-sociale e tecniche di mobilizzazione del canale, pensate per dare “respiro” al nervo. L’operazione chirurgica per la sindrome del tunnel carpale si sceglie quando il paziente non risponde alla terapia conservativa, oppure quando le condizioni, sin dalla prima visita, sono talmente gravi, che far passare altro tempo potrebbe compromettere in modo importante la funzionalità del nervo.

Artrosi della mano

L’artrosi è una patologia reumatica degenerativa che consiste nella progressiva degenerazione della cartilagine dell’articolazione. Si parla di artrosi della mano quando tale patologia colpisce una o più articolazioni di questo distretto corporeo. Ne soffrono gli anziani con maggiore incidenza tra coloro che praticano costanti attività manuali.

I sintomi dell’artrosi alla mano sono dolore nell’articolazione della mano colpita, gonfiore e/o calore locale, rossore.

I rimedi possono essere di carattere conservativo o invasivo. Al giorno d’oggi l’approccio conservativo è il più utilizzato ed è sempre consigliato dai medici anche in casi in cui è necessario l’intervento chirurgico. La fisioterapia per questa condizione ha l’obbiettivo di ridurre i sintomi e migliorare la funzionalità della mano. Per raggiungere questo scopo si utilizzano in sinergia:

Dito a scatto

 Il dito a scatto è una condizione che prende il nome di  “tenosinovite ” e riguarda le pulegge e i  tendini  della  mano, in particolare quelli deputati al movimento di flessione delle dita. La tenosinovite altro non è che una tendinite. Nella tenosinovite l’infiammazione, però, riguarda il rivestimento della guaina del tendine.

Il sintomo più evidente di questa condizione è quello per cui è conosciuta la patologia, ossia lo “scatto”. A causa di un rigonfiamento in un punto specifico nella guaina tendinea della puleggia, il tendine ha sempre maggiore difficoltà a scorrere. Quando attraversa l’area ristretta, il tendine è schiacciato e questo produce dolore. 

I rimedi hanno l’obiettivo di ridurre il dolore e l’ispessimento della puleggia. Ci sono due tipi di approccio per questa patologia: terapia conservativa con metodi fisioterapici e farmaceutici e terapia con la chirurgia mininvasiva.

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Articolo tratto da: Le cure per le patologie della mano (Fisioterapia Italia)